Microsoft ha appena investito cento miliardi di dollari per realizzare il “suo” metaverso, dopo che la prima versione, la più celebre, quella di Meta (Facebook), fu lanciata quasi un anno fa con un video sensazionale in cui lo stesso ceo Mark Zuckerberg presentava l’universo parallelo popolato dai nostri avatar. E Davos, sede del World Economic Forum, è stata la vetrina perfetta per la versione aggiornata, anche se, come riporta un giornalista del Corriere della Sera, il suo software di scrittura targato Microsoft riporta ancora come errore la parola “metaverso”.
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Come sarà il metaverso di Microsoft
Il metaverso, come molti sanno, è un mondo virtuale tridimensionale pensato per sostituire (o moltiplicare) le interazioni del mondo reale di qualsiasi natura: lavorative, sociali, legate al tempo libero. Indossando un visore si è proiettati in un universo parallelo. Si potrà accedere a questa nuova dimensione nei panni di un ologramma (o avatar) con le nostre sembianze, magari anche più sorridente e affascinante. Muniti di un telecomando vi addentrerete a poco a poco nel territorio inesplorato, compiendo pochi passi “reali” che saranno molti nello spazio virtuale.
Quello progettato da Microsoft è un metaverso riproducibile all’infinito dall’intelligenza artificiale. Un investimento che ammonta a oltre cento miliardi di dollari, su cui l’azienda con sede a Redmond prevede un guadagno decuplicato. Già, ma in che modo? Sicuramente l’e-commerce veicolerebbe le vendite di prodotti online nel metaverso, potendo garantire un’esperienza immersiva al consumatore/utente. Bisognerà vedere, in questo caso, come Amazon passerebbe al contrattacco. Certo è che gli avatar, la cui identità verrà certificata attraverso il sistema di blockchain, potranno passeggiare per viali commerciali virtuale e sostare di fronte ai negozi che incontreranno sul loro percorso.
Servizi per le imprese
L’offerta di Microsoft sarà anche di tipo B2B, con un’offerta di servizi alle imprese per organizzare meeting, interni o esterni all’azienda, e per la formazione professionale. Anche il ramo dell’educazione e dell’insegnamento potrebbe essere appannaggio delle mire espansionistiche del gruppo hi tech più ricco del mondo. È ovvio che, al momento, il multiverso fa gola a grandi e piccole imprese, entrambe accomunate dalla prospettive di moltiplicare il proprio volume d’affari.