OpenAI ha annunciato che la prossima settimana lancerà la nuova versione del suo potente generatore di testo, Chat GPT-4. La differenza sostanziale con la generazione precedente è la capacità, oltre alla realizzazione di testi ancora più precisi e dettagliati, di generazione di immagini, video e suoni.
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Non solo scrittura e coding, Chat GPT-4 sarà nuovo strumento di lavoro per i creatori di contenuti multimediali
Chat GPT-4 utilizzerà un algoritmo di apprendimento ancora più avanzato, in grado di elaborare una quantità enorme di dati e di generare contenuti coerenti e di alta qualità. L’allargamento delle competenze della nuova chatbot di OpenAI amplierà i campi di applicazione, tra cui la produzione di contenuti multimediali, la creazione di arte digitale e molto altro ancora.
Secondo le dichiarazioni di Sam Altman, fondatore di OpenAI, l’ultimo aggiornamento di Chat GPT sarà in grado di offrire prestazioni superiori rispetto a qualsiasi altra soluzione attualmente disponibile sul mercato. L’azienda ha inoltre annunciato la collaborazione con Microsoft Bing e la piattaforma di messaggistica Chat per sfruttare al meglio le potenzialità di GPT-4.
Per il rilascio della nuova charbot non c’è ancora una data precisa, ma secondo molte fonti dovrebbe essere lanciata negli USA già la prossima settimana.
E le altre Big Tech che fanno?
Con questa partnership Microsoft mira a rubare la primazia di Google come motore di ricerca più utilizzato al mondo. I corposi investimenti in ricerca per scalzare il californiani sono quasi sempre stati inutili. Fino ad oggi, quando “l’intelligenza” di cui la società con sede ad Albuquerque aveva bisogno sembrerebbe arrivare da OpenAI. Nel frattempo, però, la corsa all’aggiornamento per la creazione di chatbot alternative è iniziata.
Cominciando dal re indiscusso della search engine, sono stati stanziati 31 miliardi per riconfermare la propria egemonia. Meta ha messo sul piatto 11 miliardi, Amazon 56, Apple 26.
Chiunque esca vincitore da questa competizione, è certo che un nuovo canale si sta aprendo per le compagnie big tech, fino a pochi mesi fa concentrate sullo sviluppo di altre tecnologie. Basti pensare al modo in cui la parola metaverso, tra le parole chiave più ricercate un anno fa, ora è scesa nettamente in secondo piano rispetto all’intelligenza artificiale.
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