È stata inventata un’app che riduce la dipendenza da smartphone diminuendo le prestazioni del dispositivo. Ecco come funziona e i risultati della ricerca.
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L’app che riduce la dipendenza da smartphone
In un mondo in cui non si può proprio rinunciare ai dispositivi, cadere in una dipendenza da smartphone non è poi così complicato e le ore che si trascorrono di fronte allo schermo stanno diventando decisamente troppe.
Sono state pensate diverse soluzioni utili a tenere sotto controllo la giornata degli utenti, come Stayfree e YourHour ad esempio, che però, a causa della loro funzione di blocco, vengono spesso disinstallate.
Per questo motivo gli esperti hanno deciso di condurre una ricerca per scoprire quale fosse la formula giusta per agire in modo efficace e deciso. Quello che è emerso è che una soluzione utile è quella di diminuire le prestazioni dello smartphone, scoraggiandone di conseguenza l’utilizzo. Una nuova formula per tenere a bada la dipendenza e che si propone di essere un metodo innovativo e vincente, anche se può ancora migliorare.
Come funziona InteractOut
La dipendenza da smartphone è una realtà su cui non si può voltare lo sguardo, e per questo motivo i ricercatori dell’Università del Michigan hanno deciso di condurre una ricerca.
Secondo quanto è emerso, una soluzione efficace sarebbe quella di ridurre le prestazioni del dispositivo attraverso un’applicazione creata ad hoc. Questa si chiama InteractOut e secondo le prime analisi sembra essere efficace.
In sostanza, l’utente stabilisce un limite massimo di tempo giornaliero speso a scopo ludico. Dopodiché l’app inizia a limitare social network, giochi e altro ancora, non bloccandone l’utilizzo ma bensì rallentando lo scorrimento, diminuendo le prestazioni del dispositivo e ritardando la risposta del touch.
Tutto questo ha lo scopo di scoraggiare l’utente, sfruttando l’irritazione che tutto ciò gli provoca. Un’app meno invasiva rispetto a quelle di blocco citate in precedenza, ma che è molto difficile ignorare.
I risultati della ricerca
I ricercatori dell’Università del Michigan hanno svolto uno studio molto interessante per capire se InteractOut potesse realmente funzionare, e i risultati sono molto interessanti.
Nel test sono stati coinvolti 42 partecipanti e nei primi sette giorni gli esperti si sono limitati a monitorare la frequenza di utilizzo. Successivamente, ogni soggetto ha installato l’applicazione e ha scelto le app da tenere sotto controllo.
I ricercatori hanno scelto il tempo limite di utilizzo di tali app e poi hanno lasciato gli utenti liberi di agire come meglio credevano. Nel 62% dei casi i soggetti presi in esame hanno mantenuto attiva InteractOut e hanno ridotto del 16% l’utilizzo dello smartphone.
Risultati interessanti che se comparati a quelli ottenuti dalle consuete app di blocco dimostrano l’efficacia di questa soluzione. Ora l’obiettivo è quello d’incrementare ulteriormente l’efficienza di questa applicazione, nella speranza che questa riesca a ridurre il più possibile la dipendenza da smartphone.
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