Imprese e università, fronte comune per la sostenibilità: al via il progetto di open innovation creato da WWG con Colmar e iulm

Imprese e Università

Coniugare energie e creatività degli universitari alla volontà di un’azienda simbolo del made in Italy di diventare sempre più green, con la regia di una PMI che della co-creation ha fatto valore fondante. Ecco l’obbiettivo di “Fieldwork”, il percorso di open innovation al via per gli studenti in Strategic Communication dello IULM, che scenderanno in campo con Colmar per renderne più sostenibili i processi di produzione e distribuzione: un progetto creato dalla software house WWG per celebrare i 10 anni di collaborazione con il celebre brand italiano. Imprese e università stringono un’alleanza per il bene del Pianeta mettendo a fattor comune conoscenze, risorse e competenze al fine di rendere ancora più sostenibile l’industria del made in Italy attraverso la condivisione di idee, la comprensione reciproca e il cambiamento delle forme di lavoro e pensiero. Ecco quanto sta per succedere a Milano, dove, per festeggiare i 10 anni di collaborazione con il celebre marchio sportswear italiano Colmar, l’innovativa software house WWG ha lanciato un ambizioso progetto di open innovation per promuovere l’ecosostenibilità dei processi produttivi dell’azienda del made in Italy famosa in tutto il mondo insieme ai ragazzi dell’Università IULM di Milano iscritti al corso di laurea Magistrale in Strategic Communication.

Il percorso, che ha preso il via in questi giorni con il nome di “Fieldwork” e terminerà a maggio, permetterà infatti a cinque team di studenti, di mettere finalmente in pratica nel campo del lavoro le competenze acquisite durante gli studi universitari, trasformandole in vere e proprie soluzioni e proposte di sviluppo aziendale sostenibile che potranno impattare concretamente sul futuro di una grande azienda. Tra i principali obbiettivi della partnership, su cui Colmar vuole mettere in atto la propria crescita a livello di sostenibilità grazie ai risultati della campagna di open innovation, vi sono il miglioramento delle strutture, la promozione di una cultura green, la riduzione dell’impatto dei propri prodotti, grazie all’utilizzo di tessuti innovativi biodegradabili. Per assicurare la buona riuscita del progetto formativo curriculare i tre attori in gioco hanno messo a punto un brief dettagliato, stilato un calendario d’incontri a intervalli regolari per rendere sempre più efficace la collaborazione e messo in campo coach di livello internazionale per condividere una metodica agile di gestione dei progetti.

Ma non è tutto: un sistema di gestione per obiettivi secondo il sistema degli OKR (Objective & Key Results) verrà fornito per migliorare le performance dei team in modo da testare, misurare e valutare rapidamente le idee. Ma qual è la visione che sta dietro alla nascita di questo progetto? “Suggerisco di considerare l’innovazione aperta come una filosofia o una mentalità che tutte le aziende possono sperimentare – ha spiegato l’ideatore del progetto Mohamed Deramchi, CEO di WWG – In passato abbiamo organizzato hackathon in università, iniziative di crowdsourcing e, più in generale, attività affini a tutto ciò che può aiutare i processi d’innovazione. In questo caso si collegano le risorse interne, quelle esterne e si trovano insieme delle opportunità. È la classica win-win situation che si deve sfruttare, soprattutto in tempi di crisi. Si possono gestire così progetti innovativi anche con budget minimi. Mi piace parlare di frugal marketing, ovvero fare qualcosa di grande partendo da poche risorse a disposizione”.

Sulla stessa linea d’onda anche gli altri componenti del team di Fieldwork. “Colmar non ha mai perso il carattere della grande famiglia, ancorata al proprio territorio, ma orientata al futuro. Vorremmo raccontare questo progetto non solo per dare risalto alle nostre linee di abbigliamento, ma soprattutto per comunicare l’impegno dell’azienda nel campo della sostenibilità ambientale – spiega Stefano Colombo, Sales & Marketing Director di Colmar – Il focus sarà sempre più sulla promozione di iniziative e temi green. Siamo molto curiosi di lavorare con gli studenti IULM che sicuramente troveranno i migliori strumenti e canali per promuovere questa iniziativa”. Un progetto che mira all’importante obbiettivo di far incontrare in maniera ancora più concreta e fruttuosa il mondo dell’istruzione con quello del lavoro:

“Da sempre l’Ateneo IULM punta a unire il sapere con il saper fare, coinvolgere i nostri studenti in progetti reali commissionati dalle imprese è per noi parte integrante del processo formativo – ha sottolineato la prof.ssa Daniela Corsaro, docente associato di Marketing & Sales e Delegato del Rettore alle Relazioni Didattica-Imprese allo IULM – Il Fieldwork con WWG e Colmar rappresenta un’opportunità unica per i nostri studenti sia al fine di cimentarsi su un tema centrale oggi come quello della sostenibilità, sia per apprendere una modalità di lavoro agile, fondamentale in contesti di mercato sempre più connotati da risorse scarse ma che, al contempo, richiedono una crescente velocità d’azione”.

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